24-25 febbraio
ETTY HYLLESUM
UN’UNICA,GRANDE PREGHIERA
Drammaturgia poetica Lorenzo Bertolani
Con
Lorella Serni
Regia
Fulvio Cauteruccio
Luci Progetto Visuale Massimo Bevilacqua – Consulenza artistica Dino Castrovilli
Produzione Compagnia Krypton
Settembre 1942, Etty Hillesum è ad Amsterdam, nella sua stanza dell’abitazione di Han Wegerif. Ha ottenuto una “licenza” dal campo di smistamento di Westerbork. Malata, si sposta solo per raggiungere la scrivania dove scrivere e guardare dalla finestra «l’albero che potrebbe scrivere la sua biografia»; si consola scrivendo e rileggendo, oltre alla Bibbia, e in particolare il Vangelo di Matteo, i suoi autori preferiti primo fra tutti Rainer Maria Rilke. Nell’immobilità forzata ha modo di ripensare e rivivere tanti momenti della sua vita, in particolare quanto accaduto negli ultimi due anni: soprattutto la svolta radicale avvenuta con la conoscenza dello psicochirologo Julius Spier, l’uomo che, come ha ben sintetizzato J. G. Gaarlandt, il coraggioso editore delle opere di Etty, «sarebbe diventato il fulcro di tutti i suoi pensieri e di tutte le sue emozioni».
Etty ripensa a se stessa – alla sua inesauribile vitalità fisica e mentale, alla sua spiritualità e carnalità («Da un punto di vista erotico sono piuttosto raffinata, direi quasi abbastanza esperta perché mi si consideri una buona amante», annoterà il 9 marzo 1941, il giorno dopo aver inaugurato il suo celeberrimo Diario) – e a come, grazie soprattutto a Spier, sia riuscita a intraprendere la strada che la porterà a trasformarsi e a trasformare questa straordinaria ricchezza in amore illimitato per il prossimo – è pronta ad accettare e condividere fino all’estremo la sofferenza e il destino del popolo ebraico che il nazismo vuole annientare -, in conoscenza e contatto profondo con Dio («la ragazza che aveva imparato a inginocchiarsi») e nel desiderio di voler essere «un’unica, grande preghiera»: cosa che ha certamente realizzato, come il suo lascito biografico, letterario e spirituale ci conferma.
Lorenzo Bertolani e Lorella Serni, già protagonisti – l’uno come autore, l’altra come interprete e regista – della drammaturgia poetica Sibilla Aleramo. Così bella come un sogno (rappresentata più volte anche al Teatro Le Laudi), ripercorrono, questa volta con la collaborazione di Fulvio Cauteruccio alla regia e di Dino Castrovilli come consulente artistico, le tappe principali della biografia di Etty Hillesum, tanto breve quanto intensa. Attraverso i suoi scritti e le testimonianze di quanti le sono stati più vicino, si è voluto privilegiare il suo cammino interiore, esaltando e integrando, con le suggestive innovazioni del poeta Bertolani, la narrazione altamente poetica lasciataci dalla stessa protagonista, proposta in una scena evocativa e volutamente essenziale, ma perfettamente funzionale ad un racconto avvincente, commovente e drammaticamente attuale nel suo invito alla pace («Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso, se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, da trasformarlo in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore, se non è chiedere troppo»).
Lo spettacolo debutta in prima assoluta. Le foto sono di Andrea Ulivi
Etty Hillesum, scrittrice ebrea, nata a Middelburg, in Olanda, il 15 gennaio 1914, tenne dal 1941 al 1942 un Diario che, insieme alle numerose Lettere, costituisce una delle più significative testimonianze di quella terribile tragedia del ventesimo secolo che è stata la persecuzione e lo sterminio di milioni di ebrei. Le sue opere, e la sua breve vita, sono soprattutto il racconto di una trasformazione interiore e di una visione del mondo che l’ha portata – suscitando anche incredulità, quando non addirittura scandalo – a rifiutare l’odio per i persecutori e a credere fortemente nella forza dell’amore. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe la possibilità di salvarsi, ma decise di condividere la sorte del suo popolo. Morì ad Auschwitz il 30 novembre 1943.