LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA

GIARDINI DELL’ARTE

presenta

LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA

di Tennessee Williams

Regia Marco Lombardi

musiche originali: Marco Simoni

disegno luci : Silvia Avigo

scene: Silvia Bosio

assistente alla regia : Brenda Potenza

con

Raffaella Afeltra, Francesco Falsettini, Aldo Innocenti, Fiamma Mariscotti, Laura Bozzi,

Sandra Bonciani, Lorenzo Bittini, Gianfranco Onatzirò Obinu

Ricordato in tutto il mondo per la versione cinematografica con Elizabeth Taylor e Paul Newman (1958), la scrittura originale (1954) ha la firma di uno dei più tormentati e prolifici drammaturghi americani, quel Tennessee  Williams che proprio con “La gatta sul tetto che scotta” ricevette il secondo premio Pulitzer (dopo quello già ottenuto con “Un tram che sia chiama desiderio”).

“La Gatta sul tetto che scotta” è un dramma a più voci, in cui l’autore focalizza l’attenzione su più personaggi. Il narratore inconsapevole della vicenda è Brick, ex giocatore di football. Intorno a lui si dipana la vicenda dell’intera famiglia Pollitt: oltre al padre, ricco possidente, malato di cancro, ci sono la madre, il fratello e la cognata, tutti alla spasmodica ricerca dell’eredità paterna. Infine la moglie Maggy, “La gatta”, l’unica detentrice del segreto di un marito che ha annegato la sua esistenza nell’alcool. Intorno a Brick, gravita il pesante senso di morte che vela la tragedia. L’ipocrisia la fa da padrona. Il dramma del non detto è allora il dramma stesso della morte. La vita come menzogna, e la morte unica verità possibile. Sotto la superficie di una ben delineata storia fatta di interessi e rivalità, si celano tematiche ancor più forti, tanto scomode all’epoca della messa in scena del film e pertanto volutamente omesse nella sua costruzione. Tematiche care a Tennessee Williams, che sottolinea le imperfezioni delle relazioni “tradizionali”, esaltando altempo stesso la bellezza della “normalità” nel far prevalere l’amore, qualunque sia la sua natura.

                                                                                                                                                Marco Lombardi

 

Torna in alto