LA STORIA STRAORDINARIA DI ARTHUR GORDON PYM

16-17 dicembre

IL TEATRO DELLA SORPRESA

 

LA STORIA STRAORDINARIA

DI ARTHUR GORDON PYM

Liberamente ispirato al romanzo Arthur Gordon Pym

di

E.A.Poe

drammaturgia di Marco Badi

Con

Michele Carli
Simonetta Potolicchio

Impianto scenico e burattini
Liceo artistico G. Bruno di Albenga
sotto la direzione di Pietro Marchese e Arianna Rossello

Costumi
Laboratorio dei Coribanti
Liceo Chiabrera – Martini Savona

Musiche di Paolo Casa

Regia di Alberto Gagnarli

L’idea per questo spettacolo tratto dal romanzo breve di E. A. Poe ”Gordon Pym”, è nata e si è sviluppata in stretta relazione e collaborazione tra la parte drammaturgica e la parte registica e ha preso spunto dal famoso quadro di R. Magritte “La reproduction interdite” nel quale è ben visibile, in basso sulla destra, proprio una copia dello stesso “Gordon Pym”( la famosa traduzione di Baudelaire). Lo specchio che riflette le spalle del personaggio, ci rimanda non solo al gioco dei doppi, ma serve anche a sottolineare e a puntare la lente di ingrandimento sulla parte più nascosta e profonda del proprio Io, il nostro subconscio, la nostra anima. Le spalle riflesse nello specchio ci negano ogni possibilità di una conoscenza certa, celando il volto alla vista non solo nostra, ma anche dello stesso soggetto che vi si riflette, ed evidenziando così il mistero più profondo dell’essere umano, la profondità del suo cuore, un abisso insondabile e talvolta persino oscuro che resta tale anche ai suoi stessi occhi.

Un horror psicologico con un ritmo incalzante e un pathos crescente! Il viaggio di Gordon Pym rappresenta una vera e propria metafora della condizione umana al di là dei generi, tra l’altro il personaggio di G. Pym sarà interpretato da un’attrice, con il passaggio dalla passionalità dei sogni giovanili alla maturità dell’età adulta, attraverso un viaggio esteriore e, soprattutto interiore di formazione, liberazione e salvezza, fatto di prove dolorose e cruciali disillusioni che convergono però sempre tutte verso la realizzazione di un essere umano maturo e consapevole, capace di compassione e generosità verso i propri simili e, in ultimo, anche verso se stesso. La particolarità dello spettacolo risiede a nostro avviso anche nello sviluppo della storia che assumerà i connotati del Teatro di Figura. Infatti i due interpreti dialogheranno con gli altri personaggi incarnati da “burattini” che rientrano a buon titolo nella grande tradizione mitteleuropea.

 

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