UNA COME ME

13-14 gennaio

Ass. Cult. Le Ombre di Platone

presenta

      MATILDE BRANDI     

SALVATORE BUCCAFUSCA

ANDREA ZANACCHI

UNA COME ME

di

Mauro Graiani

regia

FRANCESCO BRANCHETTI

musiche originali di Pino Cangialosi

assistente alla regia Mario Biondino

scene e costumi Clara Surro

Maria è un’elegante cinquantenne sposata, felicemente sposata con Pier. Odia il colore rosso, i capelli raccolti ed è espressamente vegana. Sole, anche lei cinquantenne, è innamorata di Angelo, ma al momento delle pubblicazioni arriva l’amara sorpresa; Sole è già sposata. Con un certo Pier… Perché Maria e Sole sono la stessa persona. Maria Sole, infatti, soffre un disturbo della personalità, una forma di schizofrenia acuta che scinde in due il suo cervello, facendola essere due persone diverse dentro lo stesso corpo, Maria e Sole; come Dr. Jekyll e Mr. Hyde, nessuno delle due ricorda nulla dell’altra; nessuna delle due è a conoscenza dell’esistenza dell’altra. Le crisi si manifestano quando il tasso di emotività raggiunge soglie insopportabili e allora Maria sviene e si risveglia nei panni di Sole e viceversa. E se fino ad oggi le due vite non si sono mai incrociate è perché Maria vive a Roma e Sole a Milano. Ma quando Sole si reca a fare i documenti per sposare il suo Angelo, scopre di essere già sposata. L’emozione le provoca l’ennesima crisi e si risveglia nel corpo di Maria, dimentica di tutto. Fino a quando accade l’inevitabile. Maria Sole, sarà così costretta ad affrontare entrambi i legittimi compagni, in cerca di una soluzione per niente facile da accettare: una pillola che una volta assunta farà sparire l’altra lei che abita il corpo di Maria Sole. Dipende solo da chi l’assume.

Se la prende Maria, Sole sparirà per sempre e con lei il suo futuro marito Angelo; se lo farà Sole, sarà Maria a sparire, cancellando il matrimonio felice con Pier. Una scelta che entrambi i contendenti pretendono mettendola di fronte alla madre di tutte le domande: quale delle due donne deciderà di essere?

UNA COME ME è una commedia sul tema delle contraddizioni che vivono in ognuno di noi, e di come sia possibile essere più persone nello stesso tempo. La patologia reale di cui soffre la protagonista è uno specchio di come il nostro cervello sia il tiranno che ci tiene in scacco, spesso allontanandoci da chi siamo veramente o vorremmo essere. Ma è anche una commedia sull’identità che muta a seconda della latitudine dei nostri sentimenti, che spesso subiamo senza poter decidere chi vogliamo veramente essere. La scena è un interno casa diviso esattamente a metà: da una parte è casa di Maria, dall’altra quella di Sole, divise dai colori e dagli stili ma di fatto un unico appartamento (come un unica persona è Maria Sole); nel secondo atto diventa il ristorante in cui si svolge la cena finale fra i tre protagonisti.

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